Il caffè in Italia da Nord a Sud. E il Centro?

Il caffè è buono ovunque, ma se profuma della tua terra non ce n’è uno migliore. 

(M.G.) 

Tutti bevono il caffè.
Se non li cerchi con la lente, è complicato scovare chi non lo fa.
Il piacere e il gusto però non sono solo elementi soggettivi, ma anche geografici.
Nelle regioni del nostro Paese ci sono mille modi di bere il caffè, ognuno caratteristico e originale. Per questo le culture regionali si sono differenziate, sia a casa che al bar.

L’identikit di una tazza di caffé nelle città del Nord ha un profilo leggero, delicato e gustoso. Quasi mai senza zucchero e bevuto in piedi, tra sguardi e pensieri di impegno e piacere.

La cosa però si fa interessante quando usciamo dall’ottica del ‘caffè al volo’, tra un bus e l’altro o mentre si va in giro macinando chilometri.

Dal Parampampoli trentino – con vino, zucchero, grappa e spezie naturali – al Bicerin piemontese, dove cioccolata calda e caffè s’intrecciano nel bicchiere e sulle labbra.
Se andiamo in Veneto, entra in scena il whiskey: nel «caffè degli artisti» il protagonista è lui, accompagnato da zucchero, cacao e panna montata.
Tornando verso ovest di nuovo la grappa: nella grolla valdostana – colma di caffè – la cannella, il ginepro, i chiodi di garofano e le scorze d’agrumi accompagnano il distillato trasparente dando vita al café à la cogneintze. 

Al Sud è scuro, corposo e spesso amaro.
Il momento del caffè non può avere una cornice qualsiasi, né può essere sbrigativo, sfuggente.
Dal caffè napoletano (anche ‘sospeso’) nero e dall’aroma corposo – figlio della cuccumella – a quello calabrese, forte e bollente, che ospita brandy, zucchero di canna e liquirizia.
Ci si sposta in Salento per trovare insieme caffè, ghiaccio e latte di mandorla; una ricetta degli anni ‘50: sorpresa gustosa, contrasto forte, armonia che non ti aspetti.
E giù in Sicilia, soprattutto nel trapanese, c’è un suo parente stretto: il caffè ammantecato. Il posto del ghiaccio però viene preso dalla cannella.

E il Centro?

Qui ad affiancare il caffè ci sono spesso i liquori.
Quello tradizionale umbro – leggero, di caffè e cioccolato – o l’anisetta marchigiana che, facendo la staffetta con i liquori all’anice, corregge il caffè dalla costa all’entroterra.
E poi l’Abruzzo, dove il caffè va a braccetto con la pizza dolce, tipica della regione.

Se a questo punto la voglia è quella di organizzare un ‘giro d’Italia del caffè’, serve solo preparare la valigia.