Sai riconoscere la qualità del caffè che bevi?

Il caffè è molto più di una semplice bevanda, è un’esperienza che può portarti in viaggio attraverso sapori, aromi e sensazioni. Imparare a riconoscere la qualità del caffè che bevi non è semplice: varietà, miscela, tostatura…ci sono così tante informazioni che ci si può confondere quando si cerca di valutare la qualità del caffè.
Ma allo stesso tempo capire cosa beviamo è una competenza apprezzabile che può arricchire il tuo palato, ottimizzare i tuoi acquisti e soprattutto…migliorare le tue giornate perché non c’è nulla di peggio di una colazione o una pausa lavorativa rovinati da un cattivo caffè!
In questo breve articolo ti vogliamo fare da “guida” suggerendoti i criteri da seguire per distinguere un buon caffè da uno mediocre. Ma mi raccomando…per una vera degustazione è proibito aggiungere lo zucchero!

Ecco 4 cose a cui fare attenzione quando valuti un caffè:

1.La tostatura: freschezza e bilanciamento

Il processo di tostatura ha un impatto significativo sul sapore del caffè. Primo passo per un ottimo risultato: la scelta dei chicchi; quelli di alta qualità hanno un diametro maggiore che viene chiamato “crivello”.
Altro fattore fondamentale è la percentuale di arabica e quella di robusta. La prima è la varietà dal sapore più dolce e aromatico, che ha chicchi allungati tagliati al centro da un solco ondulato; diversa è invece la robusta, una varietà meno “pregiata” i cui grani sono tondi e con un solco dritto nel mezzo. I chicchi di robusta danno corpo e intensità al caffè ma se sono di cattiva qualità e in percentuale eccessiva, possono rendere l’espresso denso e tendente all’amaro.
Questo accade perché se tostature leggere possono preservare le note più delicate, quelle più scure conferiscono una maggiore robustezza. La tostatura ideale deve essere bilanciata, né troppo scura né troppo chiara, per garantire l’equilibrio di sapori e offrire in ogni tazza un gusto piacevole che non sappia di bruciato. Anche la freschezza è un sicuro motivo di successo: chicchi di caffè appena tostati conservano meglio le loro caratteristiche distintive.
Quando cerchi caffè di alta qualità, assicurati di leggere le etichette: cercare parole come “100% arabica” o “tostato fresco” può essere un buon punto di partenza. Inoltre, non avere paura di sperimentare con diverse marche e miscele per trovare quella che soddisfa i tuoi gusti personali.

2.Il Gusto: dal cioccolato alla frutta

Un caffè di alta qualità deve deliziare il tuo palato con una serie di sfumature sia delicate che amarognole. Quando degusti una tazza, cerca di assaporare l’intero arco dei sapori e in particolare note di frutta e cioccolato: gli arabica di alta qualità spesso presentano una dolcezza fruttata, mentre il cioccolato può emergere come un sapore di sottofondo delizioso che riempie la bocca anche a caffè finito!
Durante la degustazione, concentra la tua attenzione sulla densità del liquido e sulle note percepite dalla lingua. L’equilibrio tra l’amaro, l’acido e il dolce è fondamentale. La presenza di arabica conferisce acidità al caffè, mentre una maggiore quantità di robusta conferisce un sapore “cioccolatoso”. Un buon caffè deve offrire una combinazione armoniosa di questi elementi.
Infine, anche il retrogusto è un criterio importante per valutare la qualità di un caffè. Deve essere morbido, avvolgente e con punte di acidità fruttata. Un retrogusto soddisfacente è un segno che hai appena gustato un caffè di alta qualità.

3.L’Aroma: indizio di eccellenza

L’aroma del caffè è un altro indicatore fondamentale della sua qualità e il primo modo in cui la bevanda arriva ai nostri sensi. Quando annusi il caffè, cerca sfumature complesse. L’aroma dovrebbe essere invitante, con sentori di frutta, fiori, noci o spezie. Isolare e sentire questi aromi del caffè non è semplice, ma con l’abitudine si riescono a individuare sfumature della tostatura, che ricordano la frutta secca, il caramello, i legni di cedro e sandalo, le spezie, la vaniglia, gli agrumi, i fiori, il pane e persino il tabacco.
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4.La crema: morbidezza invitante

Uno degli aspetti che rendono un espresso davvero eccezionale è la crema del caffè, la sottile e cremosa schiuma che sovrasta il liquido nero sottostante.
Essa è composta principalmente da oli naturali del caffè e anidride carbonica, derivanti dal processo di estrazione. La presenza di questa crema indica una buona estrazione del caffè, con un equilibrio tra aroma, corpo e acidità.
Ma come si forma? Presto detto: quando l’acqua calda passa attraverso il caffè macinato. Durante questa fase, l’alta pressione e la temperatura consentono agli oli presenti nei chicchi di caffè di emulsionare con l’acqua. Gli oli, insieme all’anidride carbonica prodotta dalla reazione chimica, si combinano per formare la crema. La freschezza dei chicchi di caffè, la giusta macinatura e la corretta pressione nella macchina da caffè sono tutti fattori che influenzano la qualità della crema.
La crema del caffè non è quindi solo un dettaglio estetico, ma un indicatore di qualità. Una crema densa, omogenea e persistente è spesso associata a un caffè fresco, di alta qualità. Al contrario, una crema sottile o che scompare rapidamente può essere un segnale di un caffè sottopreparato o di chicchi di bassa qualità.

Insomma
imparare a riconoscere la qualità del caffè è un’abilità preziosa che ti consente di apprezzare al massimo questa bevanda straordinaria. La prossima volta che troverai a scegliere o assaporare un caffè, utilizza questi criteri per valutarlo. Oltre al marchio, considera la tostatura, la crema, il profumo, il gusto e il retrogusto per assicurarti di avere l’esperienza di caffè migliore possibile.
Buona degustazione!