Caffè e sonno: nemici o amici?

Gli amanti del caffè non rinunciano alla tazzina serale, a seguito magari di una cena prelibata. È la nota che conclude la serata in bellezza, prima di rincasare o di andare a letto; ma quanto questo semplice gesto può influenzare la qualità del sonno?
Di sicuro la caffeina è un potente stimolante, ma la sua efficacia dipende da diversi fattori, quali ad esempio:

– il numero di caffè presi durante il giorno
– la tipologia di caffè assunta
– le ore di sonno cumulate il giorno prima
– il tipo di giornata appena trascorsa
– l’intenzione.

È importante contare il numero di caffè consumati durante la giornata, perché la caffeina ha degli effetti biologici sul sistema nervoso rendendolo più attento e vigile, per cui bisogna appunto autoregolarsi sul numero dei caffè, perché se è favorevole essere più svegli durante il giorno, questo può essere controproducente la notte. Un dosaggio eccessivo potrebbe alterare i nostri ritmi sonno-veglia. Ma questo fattore si lega al successivo: un conto è bere il caffè in capsule o l’espresso, o piuttosto il caffè americano. Quest’ultimo ha dosi di caffeina più elevate e quindi anche qui il bilanciamento è essenziale per non esagerare troppo.
Altre due condizioni sono importanti: il riposo che abbiamo accumulato la notte precedente e la tipologia di giornata trascorsa.
Se stiamo vivendo un periodo concitato e di stress, il caffè potrebbe aiutare a non dormire la notte, ma di certo non è la causa della nostra agitazione. Se arriviamo troppo stanchi la sera perché abbiamo vissuto una giornata intensa e ci beviamo un caffè dopocena, non sarà questo a fare da deterrente del nostro sonno; è facile che per la giornata pesante ci addormentiamo ugualmente sul divano.
Non per ultima, l’intenzione contribuisce a coadiuvare o ad ostacolare il nostro riposo.
La mattina beviamo caffè perché necessitiamo di energia per la giornata, prima di andare a lavorare o di fare attività fisica. La sera invece potremmo decidere di bere caffè perché dopocena andiamo al cinema, oppure perché c’è rimasto del lavoro da sbrigare.

Come sempre il buon senso gioca un ruolo fondamentale e fa da arbitro: ci suggerisce i nostri bisogni e calibra il piacere del caffè con la necessità di un riposo profondo.